giovedì 16 giugno 2016

Perché ha ragione Manghi a citare Galeano

“L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare”.
Giammaria Manghi, sindaco di Poviglio e presidente della Provincia di Reggio Emilia, chiude il suo intervento nel giorno dell'inaugurazione del CORE, il "Centro Oncoematologico Reggio Emilia" citando Eduardo Galeano.
Una citazione che rende giustizia al concetto stesso di "comunità", che una certa narrazione sbrigativa, vorrebbe invece dare già per liquidata anche su questi territori.
Ma non è così.
Perché se è vero che da queste parti la politica è ancora una pratica che ha nel mirino il bene comune (e che contribuisce al progetto CORE con quasi 12 milioni tra Stato e Regione alla spesa, cui se ne aggiungono circa 21 aziendali), ecco anche la fetta di 2,6 milioni frutto di alienazioni e donazioni da parte di associazioni di volontariato, prime fra tutte la Fondazione Grade Onlus e Apro.
Eccola, quindi, la comunità, che si esprime su piani sovrapposti, intrecciando in una trama quotidiana pubblico e privato, politica e volontariato, palazzo e cittadini. Una prassi che che da queste parti si fa modello quotidiano. Da sempre. E che non ha affatto paura delle utopie, perché è proprio su quelle che traccia il proprio cammino, di cui il CORE è una tappa luminosa.

venerdì 3 giugno 2016

Io intanto inizio a giocare


Il particolare che racconta tutto, in questa foto, è lì a destra, in basso: la bambina che gioca con i sassi, a due metri dal palco delle autorità, deliziosamente indifferente alle parole dei grandi.
Quella bambina che gioca alla base del palco, rompendo la rigidità di ogni protocollo, è il migliore omaggio spontaneo all'inaugurazione del nuovo volto del Parco dell'Osservanza a Imola, il complesso nato nel 1890 come ospedale psichiatrico provinciale, trasformato ora in una gigantesca area verde a disposizione dei cittadini.
Nel giorno in cui la Repubblica compie 70 anni, la città recupera queste aree di solitudine e di sofferenze e le apre a un nuovo uso, alle felicità quotidiane delle passeggiate, delle corse, delle biciclette.
E al gioco, naturalmente.