mercoledì 25 novembre 2015

Amare a pugni in faccia

Sul viale principale del paese, all'uscita della scuola, lei e lui si tengono per mano, fidanzatini da qualche mese. ma lei è silenziosa.
Diciassette anni, il groppo in gola.
Fino a quando le parole, una alla volta, escono.
Lei decide di raccontare, lasciandogli per un attimo la mano e guardandosi intorno.
E poi parla.
"Mio padre picchia mia madre.
Lo fa da quando sono nata. La picchia tutti i giorni. La prende a pugni in faccia. Non lo ha mai fermato niente. L'ha picchiata tutti i giorni anche quando era incinta di me. E poi incinta di mia sorella. Anche mentre faceva il bagno, lui entrava e la picchiava".
Si ferma per qualche secondo, poi lo guarda:
"Non sapevo se raccontartelo, perchè io non voglio che tu  - adesso che hai saputo questa cosa - continui a stare con me solo perché ti faccio pena. Voglio che tu stia con me perchè mi ami, perché ci amiamo".
Tutte le volte che penso alla violenza sulle donne, penso a questo racconto che un amico mi confidò molti anni fa. E che oggi, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, credo possa raccontare meglio di tante altre parole il dolore di una quotidianità senza luce.

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