lunedì 6 maggio 2013

Non date Grillo per (virtualmente) morto

Il grafico indica il numero dei commenti pubblicati a commento dei post sul blog di Grillo dal 1 aprile al 5 maggio.
La media dei commenti è scesa da circa 1900 di inizio aprile a 1500. 



Il blog di Grillo batte davvero la fiacca, come si sente dire in questi giorni?
Valentino Tavolazzi, sul suo profilo Facebook, pubblica un post dal titolo "GRILLO E CASALEGGIO CERCASI", ironizzando sul fatto che "Forse sono in vacanza, forse non hanno più niente da dire". E, a sostegno della tesi, prosegue: "Il blog più letto in Italia pubblica il mea culpa di Becchi, che non interessa a nessuno; il gossip sulle mail dei deputati e senatori del M5S e qualche residuo di magazzino, utile per riempire buchi editoriali".
E' davvero così?
Lasciati alle spalle i due mesi più convulsi (diciamo così) per la politica italiana degli ultimi vent'anni, i post sul portale del leader del MoVimento 5 Stelle mostrano certamente segnali di debolezza. Non tanto nella quantità che, rimane sostanzialmente immutata (circa 120 al mese), quanto nel feedback da parte degli utenti.
Mi sono preso la briga di spulciare i 121 post pubblicati dal 1 aprile al 5 maggio e, dal punto vista statistico, i segnali sono lì, evidenti: il trend dei commenti è sceso da circa 1900 per post di inizio aprile a circa 1500 per post di inizio maggio. E' un periodo troppo breve per trarre qualunque tipo di conclusione e so che gli statistici di professione staranno urlando per l'orrore del mio approccio alla questione, ma quello che a me pare emergere è il momento di stanchezza dal punto di vista della partecipazione, come se l'uno-due Napolitano-Letta avesse mandato al tappeto un quarto dei lettori/commentatori del blog.
Sono con ogni probabilità quegli stessi lettori/commentatori che - di fronte alla fine dei giochi dell'assegnazione delle cariche - hanno esaurito la carica, anche emotiva certo, che favoriva la partecipazione quotidiana al dibattito.
Ma un altro elemento che contribuisce a questo scollamento di parte della base è di sicuro la qualità dei post del duo Grillo-Casaleggio. Fuori dall'adrenalinica battaglia per la presidenza della Repubblica e per la formazione del governo, i post virano su temi certamente coerenti con le battaglie del MoVimento, ma certamente meno appassionanti. Non stupisce, per capirci, che da un lato il post Perché hai votato per il M5S? del 3 aprile abbia raccolto quasi 14mila commenti, contro (per fare un esempio) i 216 del post "Diritto di invettiva" del 4 maggio. Nel primo caso si trattava di un post-specchio, iperidentitario e coinvolgente, ricolmo di furore partecipativo. Nel secondo caso, pur ospitando una riflessione su un tema di rilievo, siamo di fronte ai classici argomenti-sponda che contribuiscono certamente al consolidamento della base, ma - mettiamola così - la prendono un bel po' alla larga.
Con ogni probabilità l'effetto-soufflé nella partecipazione online riguarda tutti i siti di dibattito politico, che pagano in termini di feedback l'inevitabile relax della routine conseguente all'avvio del governo.
Ma è proprio in questi periodi "sottotraccia" che il MoVimento, negli anni, ha saputo creare la propria base, riversandola poi centuplicata sulle piazze reali del Paese: se io fossi un politico, è proprio in questi periodi che seguirei con attenzione il blog di Grillo.

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