domenica 28 aprile 2013

Chi ha sparato contro Palazzo Chigi?

La strategia della tensione è un vecchio metodo collaudatissimo in molti paesi del mondo, Italia compresa (pensiamo agli anni '70): creare il panico con stragi o altri atti terroristici verso cose e persone, favorendo automaticamente una reazione corale di sdegno da parte della popolazione, che si stringe intorno alle Istituzioni e ne approva automaticamente ogni atto legislativo urgente che - diversamente - non sarebbe mai stato digerito. E' successo tante volte anche in Italia, senza che le responsabilità siano mai state attribuite in maniera chiara, fatta salva la vaga attribuzione ai "servizi deviati". L'unica cosa che c'è da augurarsi, rispetto agli spari di fronte a Palazzo Chigi, è che questi non siano il farmaco artificiale per eliminare il malcontento popolare che serpeggia verso questo governo. E' un film già visto, speriamo, che non sia un remake. Speriamo che la mia sia solo dietrologia. Speriamo davvero, come si affrettano tutti a confermare, che l'uomo che ha sparato sia "solo" una persona che soffre per la perdita del lavoro e la separazione della moglie.

AGGIORNAMENTO - Su Repubblica.it il ritratto di Luigi Preiti, l'uomo che ha sparato. Un ritratto emblematico della disperazione di questi tempi. Le mie righe qui sopra, quindi, erano (come auspicavo) pura dietrologia. Ma la figura di Preiti racconta molto della tensione di questi tempi.

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